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lunedì 18 maggio 2015

Giordano Bruno: la luce e le tenebre


"Lo stesso sole innalza all'onore le gesta dell'uno, conduce al biasimo le azioni de l'altro. Per la sua presenza si rattristano i barbagianni notturni, il rospo, il basilisco, il gufo, esseri solitari, notturni e sacri a Plutone, invece smaniano il gallo, la fenice, il cigno, l'oca, l'aquila, la lince, l'ariete. il leone. Al suo stesso sorgere quelli che operano nelle tenebre si raccolgono nelle tane, ma l'uomo e gli animali diurni escono per la loro opera. Invita questi al lavoro, spinge quelli nell'ozio. Al sole si volgono il lupino e l'elitropia, ma da esso si ritirano le erbe e i fiori della notte. Innalza i vapori rarefatti, sotto forma di nuvola, invece rovescia a terra i vapori condensati in acqua. Ada alcuni distribuisce una luce perenne e continua, ad altri vicissitudinale. 
L'intelletto che non erra insegna che esso sta fermo, ma il senso fallace induce a credere che si muove." 
Giordano Bruno, da De Umbris