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giovedì 1 dicembre 2016

Andrea: tipologie di elettori

Penso che i potenziali elettori possano essere suddivisi essenzialmente in 5 gruppi:

gli opportunisti che, se votano, lo fanno per convenienza.
gli ignoranti per scelta, la cui ignoranza e' dovuta al fatto che ancora hanno un stipendio e ancora (per poco) possono, se votano, permettersi di farlo con superficialità'.
gli ignoranti obbligati, la cui ignoranza e' dovuta all'impossibilita' materiale di approfondire gli argomenti e quindi, se votano, lo fanno probabilmente con elementi non sufficienti ad esprimere una corretta valutazione. 
i menefreghisti, che, se votano, lo fanno completamente non curandosi di ogni possibile conseguenza.
le persone oneste e corrette, che, se votano, cercano, nei propri limiti, di effettuare la miglior scelta possibile partendo da un presupposto di onesta' intellettuale.

N.B. : gli astenuti li considero facenti parte di uno dei cinque gruppi sopra

giovedì 3 novembre 2016

Anonimo: ragione e forza

"E' da ingenui pensare che la forza della ragione possa essere superiore alla ragione della forza"
Anonimo

giovedì 23 giugno 2016

Arthur Schopenhauer - Verità


«Ogni verità passa attraverso tre fasi: all’inizio è ridicolizzata, poi è violentemente contrastata, infine la si accetta come evidente».
Arthur Schopenhauer

nota:
il M5S e' ancora tra la prima e la seconda fase ... (2014)
il M5S e' alla terza fase !! (dopo le vittorie di TORINO  e ROMA del 2016)

giovedì 12 maggio 2016

Fabrizio De Andre' : buoni consigli


"Si sa che la gente da' buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio
si sa che la gente da' buoni consigli se non può dare cattivo esempio."

Fabrizio De Andre' - Bocca di rosa - 

venerdì 26 febbraio 2016

Voltaire: dubbi e certezze


"Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Solo gli imbecilli sono sicuri di ciò che dicono."
Voltaire

domenica 21 febbraio 2016

Alfred Sheinwold: errori


Impara tutto ciò che ti è possibile dagli errori degli altri. Non avrai tempo a sufficienza per farli tutti.
(Alfred Sheinwold)

martedì 16 febbraio 2016

leggi



Abbiamo scritto milioni e milioni di leggi per far rispettare i dieci comandamenti. Come possiamo pensare che ci sia giustizia in queste leggi?
(Anonimo)


Più uno Stato è corrotto, più fa leggi.
(Publio Cornelio Tacito)

Dove troverai le leggi più numerose, lì troverai anche le più grandi ingiustizie.
(Re Agesilao II)


In fuga dalle leggi della giungla, si è imbattuto nella giungla delle leggi.
(Nicolae Petrescu Redi)



Una proliferazione di nuove leggi crea una proliferazione di nuove scappatoie.
(Arthur Bloch)
Se esistono diecimila norme si distrugge ogni rispetto per la legge
(Winston Churchill)

sabato 13 febbraio 2016

Bertolt Brecht - Segavano i rami


«Segavano i rami sui quali erano seduti e si scambiavano a gran voce la loro esperienza di come segare più in fretta, e precipitarono con uno schianto, e quelli che li videro scossero la testa segando e continuarono a segare.»
Bertolt Brecht

giovedì 4 febbraio 2016

George Orwell: la fattoria degli animali – Gondrano



La fattoria degli animali – Gondrano



Gondrano, cavallo da tiro maestoso e possente.
Personaggio che lavora, lavora, lavora, convinto che i motivi per cui lavora così tanto siano giusti, perchè “qualcuno” così gli ha detto, e dopo il tanto lavoro senza nemmemo una giusta riconoscenza, fà una brutta fine perchè “qualcuno” così ha deciso.
Personaggio chiave per la dittatura imposta dai maiali nella fattoria, che hanno capito che possono sfruttare la sua forza legata alla poca intelligenza senza troppe difficoltà. Sfruttarlo non solo dal lato lavorativo, ma anche come immagine trainante, come esempio verso il resto degli altri animali della fattoria che vedono in Gondrano, grande e possente, un riferimento.
Con Berta, la moglie, rappresenta la gente, ovvero noi persone che, sotto la guida di chi sta più in alto, veniamo quotidianamente ed inconsapevolmente manipolate e sfruttate e tenute buone con chissà quali stratagemmi o dolcerie, facendoci sempre passare per migliore quello che stiamo vivendo rispetto ad altro e che, usando le proprie astuzie, fa credere ciò che vuole rendendo nero ciò che per loro stessi era bianco e bianco ciò che era nero per pura convenienza.
Ne libro, oltre a Gondrano il cavallo, ci sono altri animali a cui lo scrittore attribuisce, definendole molto bene, personalità e posizioni rispecchiabili nella realtà di sempre.
Tutto per aprire gli occhi con un libro scritto con semplicità, tanto da sembrare un libro per bambini, per i Gondrano e Berta di turno che continuano a tirare senza riflettere, oppure senza che gli sia permesso di riflettere sulla finalità del proprio lavoro e del proprio operare perchè costretti così.
Commento preso da : http://www.uomocomune.org/2010/03/la-fattoria-degli-animali-gondrano/

Charles Bukowski: lavoro


Qualunque stronzo è capace di trovarsi uno straccio di lavoro; invece ci vuole cervello per cavarsela senza lavorare.
Charles Bukowski, Post Office, 1971

Oscar Wilde: lavoro


Viviamo in un'epoca di superlavoro e di sottocultura; un'epoca in cui le persone sono talmente laboriose da diventare completamente stupide. E, sebbene possa sembrare duro a dirsi, non posso fare a meno di dire che gente del genere merita la sua sorte. Il metodo sicuro per non sapere niente della vita è cercare di rendersi utili.
Oscar Wilde

mercoledì 13 gennaio 2016

George Bernard Shaw - L'uomo irragionevole


«L'uomo ragionevole adatta se stesso al mondo, quello irragionevole insiste nel cercare di adattare il mondo a se stesso. Così il progresso dipende dagli uomini irragionevoli.»

George Bernard Shaw

giovedì 7 gennaio 2016

Isaac Asimov: razza di deficienti



Naron, dell'antichissima razza di Rigel, era il quarto della sua stirpe che teneva i registri
galattici. Aveva un libro grande, con l'elenco delle innumerevoli razze di tutte le galassie
che avevano sviluppato una forma d'intelligenza, e quello, notevolmente più piccolo, nel
quale erano registrate tutte le razze che, raggiungendo la maturità, venivano giudicate
adatte a far parte della Federazione Galattica. Nel registro grande erano stati cancellati
molti nomi: erano quelli di popoli che, per una ragione o per l'altra, erano scomparsi.
Sfortuna, difetti biochimici o biofisici, squilibri sociali avevano preteso il loro pedaggio.
In compenso, nessuna annotazione era mai stata cancellata dal libro piccolo. Naron,
grande e incredibilmente vecchio, guardò il messaggero che si stava avvicinando.
"Naron!" disse il messaggero. "Immenso e Unico!"
"Va bene, va bene, cosa c'è? Lascia perdere il cerimoniale."
"Un altro insieme di organismi ha raggiunto la maturità."
"Benone! Benone! Vengono su svelti, adesso. Non passa un anno senza che ne salti fuori
uno nuovo. Chi sono?"
Il messaggero diede il numero di codice della galassia e le coordinate del pianeta al suo
interno.
"Uhm, sì" disse Naron, "conosco quel mondo."
E con la sua fluente scrittura prese nota sul primo libro, poi trasferì il nome sul secondo,
servendosi, come di consueto, del nome con cui quel pianeta era conosciuto dalla
maggior parte dei suoi abitanti. Scrisse: "Terra"
"Queste nuove creature" disse poi, "detengono un bel primato. Nessun altro organismo è
passato dalla semplice intelligenza alla maturità in un tempo tanto breve. Spero che non
ci siano errori."
"Nessun errore, signore" disse il messaggero.
"Hanno scoperto l'energia termonucleare, no?"
"Certamente, signore."
"Benissimo, questo è il criterio di scelta.". Naron ridacchiò soddisfatto: "E molto presto
le loro navi entreranno in contatto con la Federazione."
"Per ora, Immenso e Unico" disse con una certa riluttanza il messaggero, "gli osservatori
riferiscono che non hanno ancora tentato le vie dello spazio."
Naron era stupefatto. "Proprio per niente? Non hanno nemmeno una stazione spaziale?"
"Non ancora, signore."
"Ma se hanno scoperto l'energia atomica, dove eseguono le loro prove, le esplosioni
sperimentali?"
"Sul loro pianeta, signore."
Naron si drizzò in tutti i suoi sei metri di altezza e tuonò: "Sul loro pianeta?"
"Sì, signore."
Lentamente Naron prese la penna e tracciò una linea sull'ultima aggiunta del libro
piccolo. Era un atto senza precedenti, ma Naron era molto, molto saggio e poteva vedere
l'inevitabile meglio di chiunque nelle galassie.
"Razza di deficienti!" borbottò.

Isaac Asimov, Silly Asses (Razza di deficienti), in “Future”, Febbraio 1958