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lunedì 22 settembre 2014

Carlo Maria Cipolla: le leggi fondamentali della stupidità umana

Cipolla si divertì ad "approfondire" il tema della stupidità umana formulando la famosa teoria della stupidità, enunciata nel suo libello intitolato The Basic Laws of Human Stupidity (stampato per la prima volta nel 1976 come regalo di Natale per gli amici[1]) poi pubblicato in italiano nel 1988come Allegro ma non troppo (Il Mulino, 1988, ISBN 8815019804) e tradotto in almeno 13 lingue. Questo volume riunisce, insieme al saggio sulla teoria della stupidità, un altro libriccino stampato dalla stessa casa editrice nel 1973, sempre in inglese e sempre come regalo natalizio. La prima vera edizione inglese arriva soltanto nel 2011[2].
Essa vede gli stupidi come un gruppo di gran lunga più potente delle maggiori organizzazioni come le mafie o le lobby industriali, non organizzato e senza ordinamento, vertici o statuto, ma che tuttavia riesce ad operare con incredibile coordinazione ed efficacia.
Nello stesso libro si trovano le cinque leggi fondamentali della stupidità:
  • Prima Legge Fondamentale: Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.
  • Seconda Legge Fondamentale: La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa.
  • Terza (ed aurea) Legge Fondamentale: Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un'altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita.
  • Quarta Legge Fondamentale: Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, ed in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore.
  • Quinta Legge Fondamentale: La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista.
Corollario: Lo stupido è più pericoloso del bandito.
Come si vede dalla terza legge, Cipolla individua due fattori da considerare per indagare il comportamento umano:
  • Danni o vantaggi che l'individuo procura a se stesso
  • Danni o vantaggi che l'individuo procura agli altri
Creando un grafico col primo fattore sull'asse delle ascisse e il secondo sull'asse delle ordinate si ottengono quindi quattro gruppi di persone:
  • Intelligenti (in alto a destra): fanno il proprio vantaggio e quello degli altri
  • Sprovveduti (in alto a sinistra): danneggiano se stessi e avvantaggiano gli altri
  • Stupidi (in basso a sinistra): danneggiano gli altri e se stessi
  • Banditi (in basso a destra): danneggiano gli altri per trarne vantaggio

mercoledì 2 luglio 2014

George Orwell: ovvieta'


"ormai siamo arrivati ad un livello tanto basso, che ristabilire i valori  dell'ovvietà è il primo dovere per uomini intelligenti."
George Orwell

venerdì 27 giugno 2014

José Mujica: il tempo è tutto


"La mia idea di vita è la sobrietà. Concetto ben diverso da austerità, termine che avete prostituito in Europa, tagliando tutto e lasciando la gente senza lavoro. Io consumo il necessario ma non accetto lo spreco. Perché quando compro qualcosa non la compro con i soldi, ma con il tempo della mia vita che è servito per guadagnarli. E il tempo della vita è un bene nei confronti del quale bisogna essere avari. Bisogna conservarlo per le cose che ci piacciono e ci motivano. Questo tempo per se stessi io lo chiamo libertà. E se vuoi essere libero devi essere sobrio nei consumi. L'alternativa è farti schiavizzare dal lavoro per permetterti consumi cospicui, che però ti tolgono il tempo per vivere". 
José Mujica, Presidente dell'Uruguay

mercoledì 2 aprile 2014

Oscar Wilde: invidia


“L'invidia è quel sentimento che nasce nell'istante in cui si assume la consapevolezza di essere dei falliti.”
Oscar Wilde

mercoledì 5 febbraio 2014

M5S: Ripensiamoci, forse hanno ragione loro #vinciamonoi

Entusiasmante !

Ripensiamoci, forse hanno ragione loro #vinciamonoi

Pierpaolo Pasolini: indipendenza e solitudine



" La mia indipendenza, che è la mia forza, implica la solitudine, che è la mia debolezza."
Pier Paolo Pasolini

Adriano Celentano: bellezza



Apprezzo molto le parole di questa canzone di Adriano.
Mi piace come si autodefinisce: il RE degli IGNORANTI.

Parole semplici, scontate, vere, forse ingenue.

Parole difficili da mettere in pratica.
Parole che renderebbero liberi se perseguite.


Adriano Celentano: bellezza