"Una
nazione può sopravvivere ai suoi imbecilli ed anche ai suoi ambiziosi, ma non
può sopravvivere al tradimento dall'interno. Un nemico alle porte è meno
temibile perché mostra i suoi stendardi apertamente contro la città. Ma per il
traditore che si muove tra quelle, la porta è aperta, il suo mormorio si sposta
dalle strade alle sale del governo stesso. Perché il traditore non sembra un
traditore. Parla una lingua che è familiare alle sue vittime ed usa il loro
volto e le loro vesti, appellando alle profondità del cuore umano. Marcisce il
cuore di una nazione; lavora in segreto come un estraneo nella notte, per
abbattere i pilastri della nazione, infetta il corpo politico in modo
inesorabile".
Marco Tullio
Cicerone
Telecom Italia e Alitalia docet !!
RispondiEliminaA me vengono in mente tanti di quei nomi in questa povera Italia!
RispondiElimina...e non solo in Italia... :-(
se qualcuno mi sa dire da dove è estrapolata questa frase, lo ringrazio.... (l'opera di Cicerone consta di venti volumi?).
RispondiEliminaMarco Tullio Cicerone
Elimina[106-43 a.C.]
Discorso al Senato.
I più codardi sono quei che cambiano idea ma continuano a far finta per approfittare dal gruppo non più di appartenenza ideologica. Il traditore ruba informazioni e pora fuori, ferisce il gruppo nel suo intimo. Il traditore è meschino, povero, falso. Una nazione è un gruppo che va difeso, conservato nei suoi particolari e non svenduta ad interessi altrui.
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