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mercoledì 25 settembre 2013

Marco Tullio Cicerone: i traditori


"Una nazione può sopravvivere ai suoi imbecilli ed anche ai suoi ambiziosi, ma non può sopravvivere al tradimento dall'interno. Un nemico alle porte è meno temibile perché mostra i suoi stendardi apertamente contro la città. Ma per il traditore che si muove tra quelle, la porta è aperta, il suo mormorio si sposta dalle strade alle sale del governo stesso. Perché il traditore non sembra un traditore. Parla una lingua che è familiare alle sue vittime ed usa il loro volto e le loro vesti, appellando alle profondità del cuore umano. Marcisce il cuore di una nazione; lavora in segreto come un estraneo nella notte, per abbattere i pilastri della nazione, infetta il corpo politico in modo inesorabile". 

Marco Tullio Cicerone

5 commenti:

  1. Telecom Italia e Alitalia docet !!

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  2. A me vengono in mente tanti di quei nomi in questa povera Italia!
    ...e non solo in Italia... :-(

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  3. se qualcuno mi sa dire da dove è estrapolata questa frase, lo ringrazio.... (l'opera di Cicerone consta di venti volumi?).

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    Risposte
    1. Marco Tullio Cicerone
      [106-43 a.C.]
      Discorso al Senato.

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  4. I più codardi sono quei che cambiano idea ma continuano a far finta per approfittare dal gruppo non più di appartenenza ideologica. Il traditore ruba informazioni e pora fuori, ferisce il gruppo nel suo intimo. Il traditore è meschino, povero, falso. Una nazione è un gruppo che va difeso, conservato nei suoi particolari e non svenduta ad interessi altrui.

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